Aci
E’ il prefisso che caratterizza nove paesi alle pendici dell’ Etna, sono:
1 Aci Castello 2 Aci Trezza 3 Acireale 4 Aci Bonaccorsi 5 Aci Catena
6 Aci Sant’Antonio 7 Aci Santa Lucia 8 Aci San Filippo 9 Aci Platani
Tra romanticismo e avventura due sono le leggende mitologiche che contribuiscono al fascino e caratterizzano questa bella zona della Sicilia.
La Leggenda di Aci e Galatea
Narrata da Ovidio nell’opera Metamorfosi ( libro XIII)
E’ la storia d’amore tra il pastore Aci e la ninfa Galatea, una bella storia con un tragico finale per la gelosia del ciclope Polifemo che invaghitosi della bella ninfa non accetta il suo rifiuto, per questo motivo scaglia su Aci un enorme masso uccidendolo.
Le lacrime di dolore di Galatea impietosirono gli dei, che trasformarono il sangue di Aci un un fiume sotterraneo che sfocia nel mare, cosi che Galatea, la ninfa del mare, possa rimanere comunque insieme e per sempre al suo amato Aci.
Invece il corpo di Aci fu smembrato dal lancio del masso in nove parti, cadute là dove sono sorte le nove località.
La Leggenda di Ulisse e Polifemo
Narrata da Omero nell’Odissea (libro IX).
E’ la storia dell’avventuroso ritorno in patria di Ulisse, re di Itaca, dopo aver partecipato alla guerra di Troia.
Nello specifico si ritrova nella Terra dei Ciclopi, giganti con un solo occhio in mezzo alla fronte.
La curiosità porta Ulisse ad addentrarsi con i suoi uomini nella caverna del più feroce dei ciclopi, Polifemo, che li cattura.
L’astuzia che contraddistingue Ulisse consentirà loro di liberarsi,raggiungere la nave e andar via ma scatenerà l’ira del ciclope che accortosi della fuga lancerà in mare degli enormi massi con l’intento di affondare la nave.
I macigni scagliati non colpirono la nave ma si conficcarono nel fondale dal quale emergono, formando l’affascinante Arcipelago dei Ciclopi.
In realtà sono formazioni naturali create dalle eruzioni dai fondali marini in epoca preistorica.
Arcipelago dei Ciclopi
E’ formato da:
Isola Lachea
Faraglione grande
Faraglione piccolo e quattro isolotti
Tipici sono anche ….
Pillow di lava – lava a cuscino
Per la forma rotondeggiante dovute alle eruzioni sottomarine.
Nella Riviera dei Ciclopi
Il tratto di costa lungo 12 km, da dove si ammira il fantastico Arcipelago dei Ciclopi sono ubicati : Acitrezza, Aci castello, Acireale.
Esattamente tra Acitrezza e Acireale …
Aci Castello
E’ un borgo arroccato.
Si snoda attorno alla piazza principale da dove si accede al medioevale …
Castello Normanno
Posto su una rupe basaltica ovvero di roccia lavica, risale al 1076.
Ospita il Museo Civico le cui sezioni di mineralogia, paleontologia, archeologia sono molto interessanti.
Aci trezza
E’ un borgo di pescatori .
Suggestivo!
Giovanni Verga
Il più autorevole esponente della corrente letteraria del verismo, qui ambientò uno dei suoi più celebri romanzi I Malavoglia.
Suggestivo perché esattamente qui davanti si trova …
L’Arcipelago dei Ciclopi
Passeggiare sul lungomare, fermarsi a gustare le prelibatezze che la cucina offre nei tanti locali godendo di questa vista … vi lascio immaginare.
Cosi ho pranzato al Sicilia’s, il brand che per loro stessa definizione è l’esperienza dell’autentico sicilian lifestyle, ed io condivido pienamente.
Infine …
ACI REALE
E’ una città barocca.
Questo è lo stile con cui è stata ricostruita dopo il terremoto del 1693
Nel centro storico ….
In Piazza Duomo
La pavimentazione
Rinnovata nel 2009 è bella ed interessante perché vuole far pensare ad una cupola rovesciata pertanto segue una precisa geometria.
La Cattedrale Maria Santissima Annunziata
Accanto …
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo
Il Palazzo del Comune
Ospita …
Il Museo delle Uniformi Storiche, a partire dal XVIII secolo.
L’Accademia di scienze, lettere, belle arti degli Zelanti e dei Dafnici. Fondata nel 1671.
Il Carnevale di Acireale
Riconosciuto come il più bello della Sicilia, si conclude in questa scenografica piazza.
Poco distante …
La Basilica Collegiata San Sebastiano Martire – Monumento Nazionale
Quanta bellezza avvolta dalla fantasia della leggenda!
Gennaio 2020
Che meraviglia Stefi, mi hai fatta sognare fra la realtà, mitologia, letteratura e luoghi di sogno!!! Bellissime immagini che tolgono il fiato!!!! Grazie!!!! <3
Vittoria grazie 😍 un fortissimo abbraccio 💕💕💕
Viaggiare seduti sul divano…..
Con le tue foto , le storie , lunghe quanto basta per affascinarti e incuriosirti….proprio bello …..
Articolo e immagini che fanno sognare!
Luisa grazie 💕 💕 💕
Che meraviglia! Prima o poi visiterò per bene anche la Sicilia. Buona giornata
Grazie 💕 un forte abbraccio 💕
Un forte abbraccio anche a te 😍
Sperando di non essere invadente permettimi di presentarti una leggera rielaborazione dei tuoi miti siciliani (Aci Castello ed Acitrezza sono i luoghi della mia infanzia e gioventù), scritta qualche anno fa a mo’ di favoletta per le mie nipotine.
Grazie dell’ospitalità
NICOLETTA E I MITI DELLA SICILIA
E’ giunta Nicoletta ad Acitrezza,
e guarda con i suoi verdi occhioni,
meravigliata e piena ebbrezza,
i grossi ed appuntiti faraglioni.
Stanno piantati lì in mezzo al mare
a ricordare quando Polifemo,
ciclope brutto assai e pure scemo,
voleva il furbo Ulisse divorare.
Ma se non ci vedeva neanche un po’ . . . !
Ulisse infatti aveva rovinato
a lui l’unico occhio, chè, se no . . .
sgamm sgamm . . . se lo sarebbe già mangiato.
Ulisse era riuscito sol così,
insieme ai suoi compagni, a scappare
dalla sua grotta, e giunto in riva al mare
saltato sulla sua barca da lì
gridato aveva ” Non cercarmi più
in mezzo ai boschi . . . sto già sulla nave.
Ciclope, vado via . . . Addio! . . . Cucù!
. . . e togliti dall’occhio quella trave!
Scordavo . . . dimmi . . . ma come era il vino? . . .
ti è piaciuto? . . . buono! . . . l’hai gradito! . . .
bevine allora ancora, scimunito,
e schiàcciati un altro un pisolino!
Così a risuonartele riprovo,
in modo da non dir più che ‘Nessuno’
t’ha malmenato, ma dentro il tuo covo
te le ha date Ulisse, un greco bruno”.
Infuriato allora Polifemo,
staccò dei pezzi di montagna e giù,
contro glieli scagliò . . . Nel mare blù
mentre Ulisse già dava di remo,
finirono quei sassi grossi e immensi,
che Nicoletta ora da lontano
rimira e al nonno fa: “Tu . . . che ne pensi? . . .
ma quanto era grande la sua mano? . . .
Come avrà fatto a strapparli al monte?
. . . tenerli in pugno e lanciarli forte
sulle navi di Ulisse ormai pronte
a fuggirsene via. Che brutta sorte
sarebbe a loro capitata se
lui li beccava . . . Mi fa gran paura
pensare a questa mano grossa che
scaglia un faraglione”. “Altra avventura
successa prima or ti racconterò”
fa il nonno “e così non penserai
a questa grossa mano per un po’ . . .
Ascoltala, non la scordare mai
perchè parla d’amore . . . E’ un piacere
conoscere di Aci e Galatea,
del pastorello che tutte le sere
amava questa ninfa . . . semidea.
Vivevano nei boschi, innamorati
l’uno dell’altra, e l’aria risuonava
dei loro baci, lunghi e appassionati . . .
Ma un giorno mentre Aci si bagnava
insieme a Galatea in una fonte,
erano allegri e belli, ecco il gigante
– ancora lo teneva l’occhio in fronte –
volere Galatea seduta stante.
Fugge la giovinetta e Polifemo
si mette dietro ed è sul punto di
raggiugerla che lei con sforzo estremo
. . . un salto . . . e pluff, nel mare giù finì.
A mani vuote e come un baccalà
rimane Polifemo, e Galatea
accolta dalle Ondine resta là . . .
triste però, perchè non ha idea
di come fare per rivedere Aci . . .
ridirgli che lo ama . . . che vorrebbe
stare con lui ancora e dargli baci . . .
che giorno e notte lo abbraccerebbe.
Pure il pastorello si dispera
senza Galatea, e notte e dì
piange per lei, e non passa sera
che non riguarda il mare, chè così
gli sembra di vederla. Il suo pianto
commuove, eccome! . . . le ninfe del mare,
che presto presto Aci, per incanto,
un fiumicello fanno diventare,
come se nel pianto si sciogliesse,
e diventasse acqua a poco a poco
per cui disegnando quasi un’ ‘esse’
scende per la montagna e come un gioco
arriva fino al mare e allegramente
dentro di questo entra e qui si bea
perchè si unisce, ovvio, finalmente
alla fedele e dolce Galatea.
E nello Jonio ancor vivono insieme!
Sul monte Polifemo infuriato
invece resta solo solo, e freme . . .
E’ destinato ad essere fregato!”
E Nicoletta: “diciamo suppergiù
che pure loro han fatto a lui . . . ‘Cucù!”
(Sergio Sestolla)
Grazie Sergio per essere passato da me e per aver condiviso questa bellissima favola. Spero ripasserai!😊
Con tutto il rispetto per Ovidio, io preferisco la tua versione, caro Sergio, nella storia di Aci e Galatea. Forse perchè è meno truce, violenta. Diciamo che è più poetica, arriva subito al cuore!
Sono sempre belle e tenere le storie dedicate a Nicoletta, bimba davvero fortunata ad avere un nonno così bravo e attento.
Ho piacere di averti letto anche qua ! Ringrazio Stefi per aver sollecitato, col suo racconto sulla bella Catania e i nove paesi alle pendici dell’Etna con il prefisso Aci, la bella storia di Aci e Galatea.
Un caro saluto a tutti!!!! 🙂 <3
Ciao Vittoria 💕
Captivating!
💚💙💜